Risotto con le castraure: la ricetta della tradizione

Difficoltà

Media

Portata

Primo

Tempo

45 minuti

400 grammi di riso carnaroli
10 castraure
1 scalogno
1 bicchiere di Manzoni Bianco per sfumare il riso
Olio extravergine d’oliva
Sale
Una noce di burro
Parmigiano

PROCEDIMENTO
Caratterizzate da un colore violetto scuro e dalla forma allungata, le castraure sono i germogli dei più conosciuti carciofi di Sant’Erasmo, l’isola di Venezia da cui prendono appunto il nome.
La raccolta di questi germogli avviene verso la fine di aprile e la produzione ha un periodo limitato a meno di un mese. La particolarità delle castraure, infatti, è quella di essere il primo germoglio della pianta dei carciofi, che viene tagliato ancora tenerissimo in modo che gli altri possano crescere nel modo migliore possibile diventando grossi e rigogliosi ma comunque teneri.
Il piatto che vogliamo presentarvi oggi è il risotto con le castraure, un piatto tipico veneziano dal gusto particolare, salmastro e pungente,  perfetto per il pranzo della domenica con la propria famiglia. L’abbinamento di vino ideale per questo piatto è il Manzoni Bianco Veneto IGT.
 
Come realizzare la ricetta del risotto con le castraure
Prima di tutto preparate il soffritto con uno scalogno. Il passo successivo sarà quello di lavare e pulire le castraure, tagliarle sottili e farle cuocere con lo scalogno per una quindicina di minuti. Prima di iniziare la cottura del riso, mettete da parte delle lamelle di castraure che utilizzerete poi per guarnire il piatto.
Aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumatelo con una spruzzata di Manzoni Bianco. Cuocetelo con il brodo vegetale con la modalità tradizionale di cottura del risotto.
Nel frattempo, friggete le lamelle di castraure tenute da parte in precedenza con l’olio extravergine d’oliva. Quando il risotto sarà al dente, potete iniziare a mantecare con una noce di burro e una manciata di parmigiano grattugiato. Quindi, impiattate il riso e guarnite la portata con le castraure fritte.
Nelle castraure la tendenza amarognola del carciofo non è così dominante e viene stemperata alla componente amidacea del riso. Il connubio tra l’aroma del risotto con le castraure e la lunga persistenza del vino bianco è un abbinamento che vi consigliamo assolutamente di provare a portare nella vostra tavola.
Photocredit: caffeconcerto.it