Noodles orientali, non solo spaghetti!

Possiamo reputarci davvero fortunati: oggigiorno possiamo assaporare una miriade di piatti, provenienti da tutte le parti del pianeta e conoscere le diverse culture del cibo in un batter d’occhio!
 
Oggi vogliamo focalizzarci su un aneddoto piuttosto interessante: la differenza tra i noodles e i nostri amati spaghetti.
 
Sebbene la struttura dei due spaghetti sia piuttosto simile, la consistenza e la tecnica di produzione sono decisamente diverse.
Infatti gli spaghetti “italiani” vengono realizzati con farina di grano duro a cui viene aggiunta dell’acqua, per poi essere trafilati meccanicamente.
Gli spaghetti orientali, i famosi “noodles”, invece possono essere prodotti in svariati modi. Per quanto riguarda la ricetta più conosciuta, occorre una farina a scelta tra quella di riso, di grano tenero, di mais, o di soia. Alla farina deve essere successivamente aggiunta dell’acqua e, per chi lo desidera, l’uovo.
Come per gli spaghetti, anche per i noodles esistono diversi formati, siano essi dovuti alla forma stessa, alla consistenza o alla provenienza del prodotto.
 
I principali noodles giapponesi sono:

Udon: tipico spaghetto composto da farina di grano duro, che può essere consumato sia fresco che “secco”;
Somen: più sottili degli Udon e serviti esclusivamente freddi;
Ramen: spaghetti dallo spessore maggiore rispetto ad altri, e composti principalmente da frumento e uovo.

 
La realizzazione dei noodles cinesi è più laboriosa rispetto a quella di altri tipi di spaghetti orientali: 

Shanghai noodles: prendono il nome dalla seconda città più popolata della Cina. Vengono preparati allungando continuamente la pasta e avvolgendola più volte su sé stessa su un piano di lavoro. Lo chef prepara così dei filamenti di pasta di varie dimensioni, da passare, poi, rapidamente in padella.
Lamian: è un tipico spaghetto di origine cinese, composto dalle parole “la” che significa “tirare”, e “mian” che significa “tagliolini/noodles”. Come per lo Shanghai noodles, la sua pasta viene tirata a mano così da conferire leggerezza ed elasticità.

 
Tra le principali caratteristiche dei noodles troviamo quelle di essere facilissimi e velocissimi da cucinare. I noodles per essere pronti da servire, infatti, devono restare per pochissimo tempo dentro l’acqua bollente.
Possono essere serviti in vario modo: con carne, pesce o verdure.
Nel ramen, ad esempio, i noodles vengono serviti all’interno di un brodo caldo (di carne o di verdure), arricchito da pezzetti di pesce, uova, crostacei, carne e molteplici tipi di verdure. Nel suo insieme il piatto è davvero una vera esplosione di gusto!
 
Curiosità:

I noodles di riso sono di origine cinese e la loro storia è cominciata ben più di 4.000 anni fa, durante la dinastia Song. Si presume sia iniziata quando il popolo Han, si spostò verso Sud, nelle città dove si coltivava il riso. Qui, la gente di Han ebbe modo di conoscere ed imparare il metodo di preparazione dei noodles e di insegnarlo al popolo cinese dei Dai. Grazie all’incrocio di queste diverse etnie, il metodo di produzione dei noodles si sviluppò e si espanse in tutto il continente.
In Giappone mangiare il ramen, oltre a soddisfare l’appetito, viene visto come un rito socioculturale. Il piatto deve essere consumato entro 8 minuti dalla sua preparazione, evitando che i noodles (serviti al dente) si scuociano all’interno del brodo. Un’altra curiosità interessante risiede nel concetto di ramen inteso come piacere privato. Difatti, per assaporare il piatto nel migliore dei modi, in alcuni ristoranti del Giappone regna il silenzio, e ciò rende la degustazione ancor più “intima e sentita”.  

 
Conoscevate tutti questi tipi di noodles e le curiosità che vi abbiamo raccontato? Ora non vi resta che assaporarli tutti!