Intolleranza al lattosio: cos’è e cosa evitare

L’intolleranza al lattosio è un fastidioso problema che colpisce il 40% degli italiani. Fortunatamente le conseguenze si possono arginare con una corretta alimentazione, mirata ad evitare faticose restrizioni e a garantire comunque tutti i nutrimenti indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Solitamente si tratta di intolleranze lievi e insorte con l’avanzare dell’età, essendo rara l’alactasia congenita. Inoltre la severità di questo disturbo è molto soggettiva e raramente invalidante.
Vediamo quindi insieme alcune linee guida utili nella fase di scelta dei prodotti da mettere nel carrello!
 
Attenzione ai latticini “nascosti”
Chi soffre di questo genere di intolleranza sa che deve evitare latte, yogurt e formaggi ed è consapevole della presenza del burro in dolciumi come biscotti, brioches e cioccolate. Pochi tuttavia sono a conoscenza del fatto che molti alimenti “insospettabili” in realtà celano derivati del latte. Il lattosio, infatti, spesso è presente come additivo per ammorbidire o addensare diverse preparazioni. Lo troviamo, per esempio, in salumi e carni come prosciutto cotto e würstel, nel dado per il brodo granulare, nella maggior parte dei cibi precotti, anche se si tratta di minestre e zuppe. Derivati del latte si trovano ovviamente anche in salse e sughi pronti, nei panificati, soprattutto se confezionati, ma persino nel caffè solubile, in alcuni tipi di succhi e bevande zuccherine, e nelle patatine fritte in busta anche quando non sono aromatizzate al formaggio.
È fondamentale, dunque, leggere sempre le etichette e prestare molta attenzione alla lista degli ingredienti degli alimenti che riponiamo nel nostro carrello quando facciamo la spesa.
 
Quali alimenti sono permessi?
Esistono vari livelli di intolleranza ed è importante fare una distinzione netta tra malassorbimento e intolleranza vera e propria, in quanto, nel secondo caso, il soggetto perde la facoltà di produrre l’enzima lattasi, secreta dall’intestino. Tutti ne produciamo sin dalla nascita ma quasi la metà della popolazione, con l’avanzare dell’età, perde questa facoltà. Si tratta sostanzialmente dell’enzima deputato alla scissione del lattosio in galattosio e glucosio, per permettere la digestione dello zucchero. Dunque, per chi è soggetto a semplice malassorbimento, via libera a tutti gli alimenti “equivalenti”, ovvero i delattosati che contengono bassi livelli di lattosio. Viceversa per chi è fortemente intollerante, oltre a seguire i consigli di cui sopra, potrebbe essere utile procurarsi in farmacia delle compresse di lattasi da assumere prima dei pasti, nel caso in cui si abbia anche solo il sospetto di una minima presenza del disaccaride.
 
Se pensi di essere intollerante o conosci già questo disturbo, fai sempre riferimento al tuo medico curante per una corretta diagnosi e cura.