Il Carnevale: origini e significato della festa più colorata dell’anno

Il Carnevale è una festa le cui origini sono da ricercare nella notte dei tempi: già gli Antichi Egizi, infatti, onoravano la dea Iside con feste in maschera. Il carnevale come lo conosciamo oggi, però, è arrivato fino a noi dalla tradizione cristiana, dove era abitudine organizzare un ultimo banchetto prima dell’inizio del periodo di Quaresima.
Festa variopinta e in cui ogni scherzo è concesso, questa ricorrenza è diffusa e amata in tutto il mondo da grandi e piccini; basta pensare al Carnevale di Rio o a quello di Venezia, dove ogni anno milioni di turisti da ogni continente si ritrovano per coloratissimi festeggiamenti.
Il termine “carnevale” deriva appunto dal latino carnem levare, letteralmente “privarsi della carne”, proprio a indicare l’ultimo banchetto che, come voleva la tradizione, si teneva il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri; ossia il Martedì Grasso.
Protagoniste assolute del Carnevale, neanche a dirlo, sono le maschere. In passato il mascheramento rappresentava un temporaneo rovesciamento dell’ordine precostituito, da cui derivava anche la pratica dello scherzo e della dissolutezza. Si trattava, inoltre di una forma di scherno nei confronti dei potenti ma anche dei vizi e dei tipi umani. Proprio per questo motivo, ogni zona d’Italia possiede la sua maschera di Carnevale tradizionale e caratteristica, legata ad un preciso periodo del teatro dell’arte: Pantalone per il Veneto, Pulcinella per la Campania, Gianduia per il Piemonte e Arlecchino per la bergamasca solo per citarne alcune tra le più famose.
Come ogni festa che si rispetti anche il Carnevale possiede le sue ricette tipiche regionali, soprattutto dolci, da poter gustare in questi giorni: dalle frittelle ai krapfen, dalle chiacchiere alle castagnole. Conosciamoli insieme:

Non esiste Carnevale senza frittelle, irresistibili palline di pastella fritta che nascondono al loro interno un goloso ripieno: crema Chantilly, uvetta, cioccolato, zabaione o cubetti di mela.
Originari dell’Austria e diffusi poi in tutta Italia a cominciare dal Trentino, i Krapfen venivano tradizionalmente serviti caldi ai banchetti di carnevale per le strade viennesi.
Le chiacchiere, sfoglie dolci cotte al forno o fritte e ricoperte di zucchero, assumono un nome diverso a seconda della Regione: bugie in Liguria, chiacchiere nelle regioni del Centro e del Sud e crostoli nel Nord-Est. Tante denominazioni diverse ma un unico denominatore comune: un gusto sorprendentemente croccante.
Concludiamo il nostro percorso tra i sapori del Carnevale con le castagnole, anche chiamate favette, la cui invenzione, risalente al Settecento, è contesa da molte regioni italiane. Al forno o fritte, ripiene o vuote, una tirerà l’altra!

E il vostro dolce di carnevale preferito qual è?